GIEI, al secolo Marco Panichella, è un ligure e come tutti i liguri si lamenta. Il suo lamento si traduce per la prima volta in musica all’età di 15 anni quando debutta con la blues band del padre. Da adolescente fonda un gruppo funky con il quale rompe un buon numero di corde live, poi compie 18 anni sul palco suonando il basso con il gruppo punk rock del fratello, i Temple Rents (IndieBox Music). Fonda e soglie successivamente la band indie rock (The Austin)per partire in tour al basso con la band electro-pop iVenus, dove alla voce e tastiere c’era ELSO (INRI).
Tutto questo ha creato un sound fatto di tanto sudore, ginocchia sbucciate, malinconia e voce spezzata. Così nel 2012 registra un EP di tre pezzi (Before He Was Fool) per sancire finalmente la nascita del suo progetto solista.
Giei, mette a frutto tutta la sua vena musicale sulle cinque tracce che rendono questo viaggio breve ed intenso con dinamiche che demarcano cambi di tempo ben studiato e assemblati, con spunti cristallini e ruvidi degni di nota che hanno il compito a nostro avviso ben riuscito di trascinare l’ascoltatore, coinvolgendolo per tutto il percorso, su una linea decisamente Funky.
“Forlanini” è un disco finemente elaborato per esternare emozioni e sonorità piacevoli all’ascolto fatte ora di atmosfere grintose, ora di momenti più ricercati, con particolari picchi di adrenalina man mano che si procede verso la parte centrale del disco, con il giusto dinamismo complice una voce che riesce a completare un bel quadro musicale, reso ancora più vari ed interessante con quella piacevole traccia strumentale “Tommy”.
Giei riesce ad essere versatile e ad avere buoni spunti compositivi a disposizione, a tal punto che ogni minimo dettaglio risulta vincente e convincente.
Ottimo Ep per questo artista che non farà fatica a ritagliarsi un posto d’onore nella scena underground targata made in Italy. Ascoltare per credere.