I pezzi dei Blue Drama sono nati per essere suonati dal vivo con il solo ausilio di una chitarra un basso e una batteria, ma in studio la tentazione di dare ai pezzi nuovi colori e nuove sfumature è stata forte e la band non si è tirata indietro pur rimanendo fedele a una certa idea di Rock, senza fare compromessi con le proprie radici e il proprio gusto musicale.
Per scoprore qualcosa di più sui Blue Drama e sul loro nuovo album “La Giostra”, abbiamo scambiato due chiacchiere con Andrea Bartolini voce e basso della band
MIAB: Ciao Andrea, “La Giostra” è il titolo del vostro album. Perché proprio questo titolo ?
Andrea: Ci sembrava un buon titolo, “La Giostra” è il titolo di un brano contenuto nel disco ed è una metafora della vita, una giostra sulla quale a ognuno di noi spetta un numero imprecisato di giri, sta a noi poi cercare di rimanere sulla giostra il più possibile ma soprattutto cercare di fare questi giri al meglio.
MIAB: “Quello che non sai” è il singolo che ha preceduto l’uscita dell’album! La scelta del brano è casuale oppure c’è un motivo in particolare ?
Andrea: Si tratta di uno dei primi pezzi che abbiamo portato a termine, per come è strutturato ci è sempre sembrato il pezzo adatto per cominciare i nostri concerti e dopo che in studio abbiamo registrato un intro che abbiamo intitolato “La verità” e che riprende il tema strumentale del brano ci è sembrato adattissimo anche per iniziale l’album.
MIAB: Quale brano rappresenta di più la band ?
Andrea: Non crediamo ci sia un brano in particolare, una nostra prerogativa è sempre stata la melodia e quella non è mai mancata anche quando abbiamo pestato più del solito, direi comunque che “Quello che non sai” insieme alla title track e “Divina Antinomia” ci rappresentino abbastanza bene.
MIAB: E poi un tributo a Tenco . A cosa è dovuta questa scelta ?
Andrea: Questa band è iniziata con pochissimi punti stabiliti in partenza, uno di questi è stato quello di cantare in italiano, cosa che a fasi alterne abbiamo sempre fatto sin dal nostro inizio a metà anni ’80. Siamo cresciuti con il rock inglese ed americano ma la musica italiana ha comunque fatto parte della nostra formazione musicale, con la nostra vecchia band Machine Messiah, negli anni ’80 dal vivo suonavamo un medley di vari pezzi della PFM in questa band abbiamo voluto riprendere quel discorso e così abbiamo registrato un paio di riadattamenti di brani famosi italiani, un pezzo di Finardi che al momento è inedito e “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco per il quale Mario Assennato ha preparato un arrangiamento del quale era molto convinto e che poi in sala prova ha convinto tutto il resto del gruppo, pensiamo di aver fatto un buon lavoro dando la nostra versione rock di questo pezzo meraviglioso. Per inciso al momento stiamo lavorando su un classico di Lucio Battisti.
MIAB: Che cosa ne pensate della scena musicale italiana in generale ?
Andrea: La scena musicale italiana è viva come non mai con un range di proposte vastissimo, il fatto che il mainstream sia relegato ad un certo tipo di proposte vuol dire veramente poco, il problema è che anche l’industria indipendente tende come ha sempre fatto a snobbare certe proposte che stanno un po’ nel mezzo, l’impressione è che se suoni del classic rock in italiano che non strizzi l’occhio a certe estremizzazioni sia stilistiche che di immagine, hai molte meno opzioni.
MIAB: Avete avuto un passato anche più Rock rispetto ad oggi, tornereste alle origini ?
Andrea: In realtà sono queste le nostre origini, il fatto che a 20 anni abbiamo scritto e suonato cose che sembrano più pesanti e aggressive di quelle cha facciano ora vuol solo dire che nel nostro dna sono presenti entrambi gli aspetti anche se ovviamente l’approccio nella scrittura può cambiare con l’esperienza e la maturazione, se vogliamo possiamo scrivere un pezzo alla Judas Priest o magari una ballata melodica ma non ci siamo mai forzati a suonare una cosa invece che un’altra a 20 anni e tanto meno lo faremo adesso che ne abbiamo 50. Suoniamo rock e di questo siamo convinti, può anche darsi che fra i nostri prossimi pezzi venga fuori qualcosa di più hard & heavy ma se dovesse accadere vuol solo dire che era quello che in quel momento doveva uscire fuori.
MIAB: Come la vedreste una voce femminile in aggiunta alla Line Up ?
Andrea: Semplicemente non vediamo un cantante solista all’interno del gruppo, donna o uomo che sia. Ci siamo imposti di mantenere la formazione a tre, sappiamo di non essere due cantanti puri, ma pensiamo che interpretare in prima persona la musica e le parole che scriviamo sia il primo passo per suonare veri, onesti e sinceri, nel bene e nel male.