Otto tracce di cui sette in italiano e una in dialetto bolognese. L’invito è “denunciare per resistere” ma soprattutto rimanere vigili per evitare di assuefarsi agli abusi. Questo è in sostanza il debutto del Bolognese residente ormai da anni ad Amsterdam Baschiria, dal titolo “Zdasdat”.
Una scelta coraggiosa perché il suo nuovo album , mischia il folk, con il gipsy jazz, acustico, popolare, tutti dettagli che vanno ad impreziosire l’album portando questo lavoro su diversi livelli sempre di pregevole fattura. Quest’ultimo aspetto rappresenta la raffinatezza dell’artista.
A questo, bisogna aggiungere che gli otto brani hanno una pulizia sobria dei suoni, con ogni strumento collocato con estrema cura e rispetto delle sue frequenze udibili, ecco che Zdasdat” diventa una piccola gemma del circuito underground. Il genere proposto dall’artista è ricco di groove, come poi dovrebbe essere conseguenziale in queste sonorità, e attraversato da una ponderata carica d’energia, si ascolti per esempio “I Limiti”. L’atmosfera leggera e fortemente melodica si apprezza già dall’opener “A Capo” che introduce un brano che trascina da subito l’ascoltatore, quasi malinconico ma non per questo da scartare perchè rimane comunque bello e coinvolgente.
“Zdasdat” è un album semplice di qualità oserei scrivere di nicchia perchè solo gli amanti del genere possono apprezzare cotanta qualità e dimestichezza nel proporre raffinate sonorità. A modo suo Baschira in queste tracce, porta energia, ritmo, molta linearità e un modo spigliato di suonare che alla lunga sa essere trascinante e appagante!
Tracklist:
- A Capo
- Il Biondo
- I limiti
- Ci vediamo là
- Solinsieme
- Brucia
- Ruotaordinario
- Liberi